BENVENUTI NEL MIO BLOG

N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

lunedì 16 luglio 2012

E' NATO UN VITELLO


Un omaggio particolarmente gradito

Non tutti i mali vengono per nuocere… quante volte lo abbiamo sentito oppure detto…

E’ quello che ho pensato l’altra mattina, quando vidi tornare mia moglie (medico ginecologa) dal suo ennesimo turno di guardia notturno presso un noto Ospedale della provincia di Taranto…

In precedenza c’eravamo sentiti e mi aveva detto che era stata una notte travagliata, nella quale non era riuscita, nemmeno per un istante, a chiudere occhio…

In compenso era molto contenta perché mi disse (testuali parole):<<E’ nato un vitello!>>.

In quel momento ripensai al tempo trascorso con lei e al fatto che ci conosciamo da più di venti anni…

<<Mi ha ingannato! Allora non è vero che è ginecologa… è una veterinaria e non mi ha detto nulla>>

Già m’immaginavo che sarebbe tornata a casa con qualche bottiglia di Amaro Montenegro, come si vede in tv, durante la pubblicità…

Inoltre, durante la telefonata, aggiunse:<<Sai, ho pure ricevuto un omaggio molto gradito>>.

<<Ecco (pensai)… ora torna a casa con qualche animale della Fattoria Osella… e dove lo mettiamo?>>.

In realtà mia moglie aveva ricevuto un omaggio che, una volta a casa, ho gradito molto anch’io…

La signora in questione, una bella formosa (già quando non incinta) era moglie di uno dei più noti casari (produttori di latticini, per chi non è esperto) della zona fra Laterza e Ginosa…

Una di quelle signore sangue e latte che pesava all’incirca un centinaio di chili e che aveva “guadagnato”, in gravidanza: <<Dottoressa… appena 20 kg…>>.

Il marito, naturalmente, non era da meno…
Un omone alto 2 metri e di circa 150 kg, che aveva “preteso” che LA DOTTORESSA accettasse un piccolo presente, per aver assistito e aiutato sua moglie, durante il parto…

Insomma, quella mattina, la mia casa fu invasa da un odore gradevolissimo di ricotta di pecora, caciocavallo, scamorze e formaggi DOP, gentilmente offerti dalla famiglia di Marco Pio, un bimbetto vispo e sorridente, dal peso di circa 4,5 kg (e non poteva essere altrimenti)…
Un record per l’ospedale…





P.S.: ah dimenticavo… mia madre mi dice sempre che quando sono nato io, pesavo 5 kg
ALTRI TEMPI

venerdì 13 luglio 2012

UNA VACANZA DA RICORDARE


Storia di un'avventura... ARALDICA

Estate, tempo di vacanze… finalmente dopo un intero inverno passato a sgobbare e a fantasticare sulle mete vacanziere, ciascuno di noi, si gode le meritate ferie (o almeno chi può…)

Certo, per noi che abitiamo in una terra bagnata in larga parte dal mare, trascorrere le ferie in un posto diverso, sarebbe quantomeno fuori luogo…

Infatti, fin da bambino, ho sempre trascorso le mie sospirate vacanze al mare, al LIDO MARECHIARO (chi se lo ricorda?), nei pressi del ristorante PROVOLINA (vicinanze Faro e ingresso monumentale della Fiera del Levante)…

Quanti ricordi… quando nella FIAT 500 celeste chiaro di mio padre si andava in dieci persone (giuro), con il portabagagli sul tetto, caricato a “ciuccio”, con ombrellone, sdraio, borsone e… TIELLE di PATATE, RISO & COZZE, preparate da mia nonna materna… mmm….

E poi arrivati lì, in spiaggia, armati di paletta, secchiello e formine… e giù a costruire enormi castelli di sabbia… BEI TEMPI

Qualche anno dopo, più grandicello, mi spostai di qualche centinaia di metri, andando alla spiaggia per eccellenza dei baresi medi, LIDO SAN FRANCESCO (da non confondere con la meta per eccellenza dei baresi VIP, ossia IL TRAMPOLINO)...

Tutte le mattine, con i miei amici, cercavamo il sistema migliore per entrare nel lido, senza pagare, riuscendoci regolarmente…

Il sistema più efficace era quello di riuscire a individuare già nell’Autobus numero 5 (che portava dalla stazione fino al quartiere di Fesca), le persone che entravano nella struttura con la tessera…

A questi, chiedevamo gentilmente:

1) Se, per caso, avessero avuto una tessera in più (e in qualche raro caso entravamo così);
2)  Oppure di aspettare che ci spogliavamo, consegnando i nostri vestiti e le nostre borse ed entrando dal mare (lato Hotel 7 Mari), facendo un largo giro in acqua…

… e tutto questo, sempre e solo, per raggiungere le signorine, nostre spasimanti, che erano già lì (dalle 8.30), armate di creme solari abbronzanti e che facevano nervosamente su e giù, sulla passerella del lido, guardando di continuo l’orologio, seguite dallo sguardo bonario e un po’ complice delle loro mamme….

PANTA REI dicevano gli antichi greci (tutto scorre e tutto passa) e si arriva ai giorni nostri, quando, ormai sposato, decisi insieme a mia moglie, il luogo dove trascorrere le tanto agognate vacanze…

Molto spesso al mare, come dicevo, ma un anno, complice anche la difficoltà di ottenere giorni di ferie, a causa di cambiamenti sul lavoro per entrambi, riuscimmo a ritagliarci una settimana di relax in un Resort in collina, in provincia di Arezzo, esattamente a Monte San Savino…

Ed è lì che si svolsero i nostri guai…

L’estate del 2007 passerà alla storia come quella che per la prima volta mi ha visto trascorrere un periodo classico di ferie in un posto diverso dal mare…

Sia io che mia moglie avevamo cambiato da poco lavoro e pertanto eravamo riusciti ad ottenere entrambi la sola settimana di ferragosto di ferie e, piuttosto che andare al mare, decidemmo insieme di trascorrere un periodo rilassante al fresco di qualche collina toscana…

Scelta la location e il Resort, arrivò il giorno della partenza…
Arrivati sul posto e dopo aver sbagliato strada almeno tre volte (nonostante cartina e Tom Tom), trovammo finalmente il Relais che si ergeva al culmine di una salita ripida e inerpicata e che dominava l’intera Val di Chiana…

Paesaggio stupendo e rilassante… in lontananza scorgevamo le classiche mucche toscane (le cosiddette chianine) che pascolavano in maniera lenta e noiosa…

Il Resort, però, era la base di appoggio di una vacanza on the road che mia moglie aveva progettato a mia insaputa…

Ogni giorno, infatti, mi obbligava a percorrere da 200 a 300 km per raggiungere ora Orvieto, poi Perugia, Cortona, Assisi, Siena, Montepulciano, ecc. …

Partivamo al mattino presto, dopo colazione e tornavamo prima di sera, poiché era particolarmente sconsigliato affrontare al buio, la salita che conduceva al Resort…
Anche perché ci passava appena una macchina e se fosse sbucata un’altra in senso inverso…
E’ meglio che non ci penso, sennò ancora adesso che scrivo, mi vengono i brividi lungo la schiena…

Almeno le lunghe passeggiate in auto e poi a piedi (una volta raggiunta la meta prestabilita), avevano come risultato finale che a cena, potessimo scatenarci con le pietanze servite al Resort…

Non si contano, infatti, le numerose bistecche alla fiorentina consumate in quella settimana (e vorrei vedere… a pranzo, un panino al volo e poi via… armati di foto e videocamera.)

Un bel giorno avevamo deciso di andare a visitare, tra l’altro, Foligno, Spello e poi Cortona…
Lungo la strada avevo notato una contrada che portava il mio cognome… era un luogo con delle indicazioni ben precise, anche sulla cartina…

Mi era venuto in mente di fare una deviazione per vedere cosa ci fosse d’interessante in questa Contrada ROMITO, ma mia moglie mi fece desistere, promettendomi, però, che al ritorno, ci saremmo avventurati per questa strada di campagna…

La giornata trascorse tranquilla e al ritorno, effettivamente deviammo per Contrada ROMITO…

Questa era una strada larga e asfaltata per circa 1 km, durante il quale, però, non trovammo nulla se non alcune indicazioni di un ristorante pizzeria e una veduta panoramica…

La strada si faceva man mano più stretta, in salita e, a un certo punto divenne sterrata…

Erano anche le 18.30 e mia moglie cominciava a sentirsi inquieta, chiedendomi di desistere e di tornare indietro…

Per la verità anch’io stavo perdendo le speranze di trovare qualcosa d’interessante… anzi… semmai avevo deciso di cercare un punto della strada che fosse stato leggermente più largo, in modo tale da fare la manovra d’inversione di marcia e tornare dalla mia tanto sospirata… BISTECCA.

Al termine di un’ennesima curva in salita, notai un piccolo allargamento e decisi che lì avrei compiuto l’inversione a U… avevamo percorso, a occhio e croce, circa 6 km lungo questa famigerata Contrada ROMITO, senza aver visto lo straccio di una vista panoramica o sentito l’odore di una pizza…

A quel punto rallentai, guardai gli specchietti e iniziai la “giravolta” e….

Per guardare dalla mia parte, perché c’era una siepe molto fitta, non mi accorsi che dall’altra parte la strada era… FINITA…

Precipitammo in una specie di cunetta alta circa mezzo metro che fece inclinare paurosamente l’auto sul nostro lato destro…

MOMENTI DI PANICO e di nervi a fior di pelle (vi lascio immaginare)… ma dopo cercai di riprendere in mano la situazione… tentai un paio di volte di accelerare, al fine di rimettermi in posizione diritta…

L’unico risultato che ottenni fu che, essendoci del fango, la ruota andò a impantanarsi sempre di più…

Erano 18.50… uscimmo dalla macchina (dalla mia parte) e chiamai l’ACI…

La signorina del call center si scompisciava dalle risate, poiché era incredibile, per lei, che il Sig. ROMITO di Bari si era perso e chiedeva aiuto, trovandosi in… Contrada ROMITO in provincia di Arezzol’avrei strozzata, giuro

Dopo questo lungo siparietto e dopo ben tre telefonate, mi annunciò che il carro attrezzi più vicino (a circa 20 km) avrebbe raggiunto il posto, appena possibile…

Momenti di attesa lunghissimi che parevano un’eternità…
Erano le 19.15, quando finalmente “la cavalleria” raggiunse i nostri disperati…

Il carro attrezzi m’informò che l’operazione sarebbe terminata in circa mezz’ora al modico prezzo di € 210,00 (giacché era anche domenica)…

Tornammo al Relais, appena prima del tramonto, in silenzio e con la fame che ci era passata… 
I nostri amici che avevamo conosciuto in quella struttura, si meravigliarono del fatto che non rimanemmo a cena con loro…

Anzi… da quella sera niente più bistecche e soprattutto l’orario massimo del ritorno divenne le 18.30…

Da quella volta, le nostre vacanze le trascorriamo al mare e se, durante il viaggio, dovessimo incontrare una strada contrada che promette pizzerie o vedute panoramiche, sia io sia mia moglie sorridiamo e … FACCIAMO IL GESTO DELL’OMBRELLO, tirando dritto per la nostra strada…

Che si chiami ROMITO oppure no…