… E se fossi nato donna?
(consiglio a tutti di cliccare sullo sketch del film di Massimo Troisi, per meglio cogliere il senso di questa storiella)
L’avvento del digitale terrestre, seppur
con diverse modalità e anomalie organizzative, legate alla debolezza o assenza
del segnale o, a volte, causando la sostituzione di vecchie antenne, senza
dubbio ha portato una ventata di novità sul panorama televisivo nazionale.
I canali televisivi si sono moltiplicati
o sono apparse all’improvviso nuove realtà tematiche molto interessanti: basta
accendere la tv ed è possibile imbattersi in canali di documentari, di viaggi, sportivi,
d’intrattenimento o di all news…
Ed è stato per caso che l’altro giorno,
andando a far visita ai miei genitori, notai che mio padre stava guardando, per
l’ennesima volta, un film del grande MASSIMO
TROISI, in onda su uno di questi “nuovi” canali…
In particolare, mentre ero a
chiacchierare con mia madre in cucina, mi richiamò per farmi assistere, assieme
a lui, alla famosa scena del nome, sempre tanto divertente… (cliccare qui per rivederla.)
Questa situazione mi fece pensare al mio
nome, VITO ROMITO, e Dio solo sa
quanto sia fiero e orgoglioso di portare questo nome… Anche se, da bambino, a
scuola, tante volte, alcuni amichetti stupidotti, mi prendevano in giro per il
fatto che facesse rima…
In realtà mi chiamo Vito, in quanto mio
padre ha voluto rendere omaggio al proprio ed anche perché, noi siamo gente del Sud, legata alle
tradizioni (anche se ora via via
vanno scomparendo, a beneficio di nomi di pura fantasia).
La cosa strana, però, è la storia di
questo nome. Infatti, mia madre (che lo
racconta ogni volta che può) avrebbe voluto chiamarmi MASSIMILIANO, come fece la sua cantante preferita, MINA[1],
con il suo primogenito.
Mia zia, infatti, gli chiedeva:<<Mario, allora… per questo tuo primo figlio…
metterai il nome di Papà (Vito)?>>… E mio padre:<<Ma certo Emilia… sai bene che in famiglia
rispettiamo le tradizioni>>.
Alla domanda, poi, di mia madre:<<Allora Mario… per questo nostro primo
figlio, in famiglia ci sono già tanti Vito, che ne dici di dargli un nome
diverso, per esempio MASSIMILIANO?>>…
E mio padre:<<Ma certo cara… hai
ragione: in famiglia ci sono già così tanti Vito che va bene così… MASSIMILIANO
poi sarà facilmente riconoscibile… anche se…>> (Mio padre tentennava, lasciandosi una finestra aperta)
Il problema è che nessuno chiedeva la mia
opinione: infatti io scalciavo, bussavo alla pancia di mia madre, volevo uscire…
per dire la mia…
A me MASSIMILIANO non piace e aveva ragione
TROISI… al più avrei abbreviato questo nome chilometrico in MAX (quello sì, mi piace)… ma non si
può sentire come voleva chiamarmi mia madre= MAX VITO[4].
La storia andò avanti per i fatidici nove
mesi, finché mi decisi a nascere… e mio padre si recò al Comune di Bari per
dichiarare che era nato suo figlio VITO
ROMITO… Apriti cielo!
Per tantissimo tempo, mia madre non perse
occasione per arrabbiarsi con mio padre (e
lo fa ancora oggi, dovreste vederla), sul fatto che per nove mesi l’aveva
ingannata e l’aveva data vinta a sua sorella Emilia…
Ma io, ogni tanto, quando ripenso a
quella circostanza, sostengo che mio padre abbia fatto bene, poiché anche a me
piacciono le tradizioni. Quindi sorrido e tiro un sospiro di sollievo…
Anche perché, subito dopo c’è un
interrogativo inquietante che mi assale:<<E se fossi nato donna?>>
Meglio di no: infatti mia nonna paterna
si chiamava COLOMBA… e quel che è
peggio che aveva anche un cognome particolare che rendeva il tutto, molto
ridondante= COLOMBA COLUMBO!
E indovinate qual era la sua canzone
preferita? VOLA COLOMBA di NILLA PIZZI (vero nome= PETRONILLA), sua cantante preferita…
Per fortuna nessuna mia zia si chiama come la cantante più volte vincitrice dei
Festival di Sanremo…
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