Impara le lingue e conquisterai il mondo...
La vicenda raccontata è assolutamente vera: per ovvie ragioni di privacy, i luoghi e i personaggi sono stati opportunamente sostituiti con nomi di fantasia. Anche le foto sono puramente indicative.
Quante volte noi baresi abbiamo
canticchiato la sigla della famosa sit-com di Toti & Tata, FILOMENA COZA DEPURADA (chi se la ricorda?)… come
faceva? Ah, si…
<<Chi lo doveva andare a penZare[1]…>>
Ed è proprio quello che ho esclamato,
dopo aver vissuto la vicenda che sto per raccontarvi…
Prima, però, è necessario fare un passo
indietro…
Ero stato a Roma, con alcuni colleghi e
i titolari della mia azienda, per gli accordi preliminari con una grossa azienda
francese, proprietaria di un nascente centro commerciale in provincia di
Catania.
Certo, la vita, a volte ti porta di
fronte a certe situazioni incredibili e divertenti…
A Roma, per questo incontro, si presentarono
tre signori (un francese e due italiani) che, appena mi videro, rimasero
sbalorditi e meravigliati…
Queste persone, un tempo, erano
rispettivamente il Direttore (il francese) e due capi-settore del Carrefour
Bari San Paolo[2],
tutti passati in blocco nella nuova società francese…
Loro non immaginavano che un semplice “Responsabile del Magazzino Elettrodomestici,
Hi-Fi, Telefonia e Informatica”, un giorno, potesse essere lì a discutere
di cose “importanti”… (tiè.) LASCIAMO PERDERE...
Il referente francese, Didier (l’ex Dir), aveva annunciato,
per i giorni in Sicilia, una massiccia presenza della sua società (quindi tutti
francesi), a cominciare dalla sua segretaria particolare, una certa Lorraine…
Qualcuno dei miei colleghi che l’aveva
già incontrata, mi aveva messo in guardia sul conto di questa Lorraine… Si
vociferava che contasse molto nell’ambito della sua società, più di tante altre
figure di primo piano.
Bella donna, mora con occhi verdi[3],
ma con la fama di essere terribilmente severa e antipatica. Addirittura si
diceva in giro che parecchi contratti di gestione erano saltati, poiché le
società partners non erano di suo gradimento. Bastava un nonnulla per farle
saltare i nervi e… addio contratto.
Per non essere da meno, anche la nostra squadra
fu piuttosto nutrita e uno dei nostri Capi aveva pensato bene di far venire
anche una ragazza italiana, nata in Francia (da madre francese), certamente
“padrona” della lingua d’Oltralpe…
Arrivati sul posto, ci mettemmo
immediatamente al lavoro, in attesa di incontrare Didier, Lorraine e tutti gli
altri…
Dopo qualche ora li vidi arrivare e,
francamente, ripensavo ai giudizi dei miei colleghi su Lorraine: devo ammettere che avevano ragione sul suo
aspetto fisico…
Per esigenze logistiche e pratiche, la
nostra squadra era stata suddivisa in tanti piccoli gruppi e il mio era formato
da me, da un simpatico collega di Lodi (amante del dialetto barese, poiché suo
nonno era di Barletta) e da una collega di Benevento…
Nessuno dei tre conosceva una parola di
francese (ma PROMETTO… lo imparerò…)
A un certo punto, si avvicinarono Didier
con altre due persone e si cominciò a parlare di lavoro (con Didier che faceva da interprete)… Dopo un po’ comparve lei… La Segretaria
burbera…
Sembrava come se anche i muri
avvertissero una sensazione di disagio al suo passaggio e i miei colleghi la
accompagnavano con lo sguardo e, da lontano, mi lanciavano messaggi
inquietanti…
Non rideva mai. In francese (ovviamente) ci rivolse una domanda, ma
noi non capimmo. Allora Didier sorrise e mi disse che Lorraine, sapendo che la
nostra società aveva sede a Bari, ci aveva chiesto se vi fosse qualche barese
al suo interno…
CON
SOMMO STUPORE DI TUTTI, COMINCIO’ A PARLARMI IN PERFETTO DIALETTO BARESE
(!)…
Restai a bocca aperta (giuro) per qualche minuto, per la
sorpresa… (ma non fui l’unico)
Quella
pazza si chiamava Lorraine Malcangi, nata a Lione da genitori di Corato
(!)…
Mi disse che non parlava bene l’italiano
ma conosceva splendidamente il coratino…
Quando finalmente mi ripresi dalla
sorpresa, cominciai a parlare con lei in rigoroso dialetto, destando imbarazzo
nei suoi colleghi francesi e assoluto divertimento nei confronti dei miei
collaboratori, che nel frattempo, avevano già informato, a tempo di record, il
resto della “truppa” di quello che stava succedendo…
Facendo ricorso a tutta la mia abilità
diplomatica, invitai Lorraine a prendere un caffè al bar (lasciando di stucco i
miei Capi e tutti i colleghi) e lei, accettando di buon grado, mi disse che,
appena saputo di tornare in Italia (e al sud, in particolare), sarebbe stato,
per lei, un enorme piacere poter assaggiare i PANZEROTTI che, da bambina, sua madre le preparava, raccontandole
le sue origini.[4]
(a
Lione… ma con quale mozzarella, boh?).
Rischiando il tutto per tutto, le dissi
che non era per niente un problema, organizzare una panzerottata per la sera
dopo.
E’ inutile dire che la burbera Lorraine
aveva lasciato il posto a una simpaticissima collega (che aveva deciso di far
parte del nostro gruppo di lavoro), desiderosa di riassaporare i PANZEROTTI BARESI…
A quel punto liberammo, per qualche ora,
una nostra collega che andò a “fare la
spesa” (trovando solo mozzarella di
bufala, ma che importa?)
La sera dopo fu un successo
straordinario, che sicuramente contribuì alla perfetta organizzazione
dell’evento e la mia azienda portò a casa un grosso risultato, sia in termini
di prestigio sia economici (ovviamente)…
Ora con Lorraine ci siamo dati
appuntamento a Toledo (perché è la stessa Proprietà che aprirà un nuovo centro
commerciale)…
Solo che però l’ho messa in guardia… in
Spagna sarà difficilissimo trovare le mozzarelle, perciò NIENTE PANZEROTTI.
Che dite? Tornerà a essere severa e antipatica?
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