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N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

giovedì 1 dicembre 2011

PARENTELE EQUINE


MA ALLORA IL CAVALLO A CHI E’ CUGINO?
 
Alzi la mano chi di voi che non ha giocato, almeno una volta nella sua vita, al gioco dell’Albero Genealogico…

Da bambino l’ho fatto tante volte… 
Soprattutto quando mia madre, magari d’estate, sul balcone di casa e aspettando l’arrivo di mio padre, m’insegnava le relazioni di parentela…

<<Vito è figlio dello zio Piero che è figlio del nonno Vito che è figlio del nonno Pietruccio…>> e così all’infinito…

Quindi ero diventato un vero esperto nel distinguere un nipote da un cognato, un cugino da un consuocero…

Il fatto è che nella mia famiglia, fino a pochi anni fa, c’era una fantasia nei nomi…
VITO, PIETRO, VITO, VITO, VITO, PIETRO, ecc.

Non è come oggi che trovi Janèt, Jonathàn, Natasha, Shakira, ecc…. (volevo vedere NONONNE[1], se fosse stata ancora in vita, come li avrebbe pronunciati!)

E così ti ritrovavi Vito di Pierino, Vito di Donato, Vito di Mario, Vito di Franco, Vito di Emilia, Vito di Teresa, ecc….
E questo valeva anche per gli zii… c’era zio Vito, zio Vitino[2], zzè Vetùcce[3]

Il dramma, per me, fu scoprire che c’era un quarto zio Vito, marito della zia Angela detta LILINA

E a questo come lo chiamiamo?
Perché dire zio Vito di zia Lilina, risultava troppo lungo…
E poi dovevi nominare per forza le mogli di tutti questi zii…

Così mia madre escogitò un sistema per nominare questo quarto zio: giacché in passato egli era stato un vetturino e quindi aveva avuto a che fare con i cavalli, per tutti noi della famiglia diventò lo ZIO VITO CHE AVEVA IL CAVALLO…
Si… ma era troppo lungo ugualmente…

Allora mia madre ebbe la felice idea (e da allora lo chiamiamo così, poiché è ancora in vita) di chiamarlo LO ZIO… DEL CAVALLO…

<<Lo zio del cavallo? MA ALLORA IL CAVALLO A CHI E’ CUGINO?>> feci notare io, dimostrando subito di aver appreso la lunga lista delle parentele…

E così mia madre che era stata l’artefice del nomignolo, si beccò, da parte di tutta la famiglia, il legame di parentela con ANSELMO, il cavallo dello zio Vito…  
LO ZIO DEL CAVALLO, appunto.



[1] Bisnonna materna (termine dialettale usato dalla mia famiglia per indicare quella nonna in particolare)
[2] A Bari, nella città vecchia, è d’uso, dare dei diminuitivi ai nomi
[3] Diminuitivo e… vezzeggiativo di zio Vito

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