MA ALLORA IL
CAVALLO A CHI E’ CUGINO?
Alzi la mano chi di voi che non ha giocato, almeno
una volta nella sua vita, al gioco dell’Albero Genealogico…
Da bambino l’ho fatto tante volte…
Soprattutto
quando mia madre, magari d’estate, sul balcone di casa e aspettando l’arrivo di
mio padre, m’insegnava le relazioni di parentela…
<<Vito è figlio dello zio Piero che è figlio
del nonno Vito che è figlio del nonno Pietruccio…>> e così
all’infinito…
Quindi ero diventato un vero esperto nel
distinguere un nipote da un cognato, un cugino da un consuocero…
Il fatto è che nella mia famiglia, fino a pochi
anni fa, c’era una fantasia nei nomi…
VITO, PIETRO,
VITO, VITO, VITO, PIETRO, ecc.
Non è come oggi che trovi Janèt, Jonathàn,
Natasha,
Shakira,
ecc…. (volevo vedere NONONNE[1],
se fosse stata ancora in vita, come li avrebbe pronunciati!)
E così ti ritrovavi Vito di Pierino, Vito di
Donato, Vito di Mario, Vito di Franco, Vito di Emilia, Vito di
Teresa, ecc….
Il dramma, per me, fu scoprire che c’era un quarto zio Vito, marito della zia Angela detta
LILINA…
E a questo
come lo chiamiamo?
Perché dire zio Vito di zia Lilina, risultava
troppo lungo…
E poi dovevi nominare per forza le mogli di tutti
questi zii…

Si… ma era troppo lungo ugualmente…
Allora mia madre ebbe la felice idea (e da allora lo chiamiamo così, poiché è ancora
in vita) di chiamarlo LO ZIO… DEL
CAVALLO…
<<Lo zio del cavallo? MA ALLORA IL CAVALLO A
CHI E’ CUGINO?>> feci notare io, dimostrando subito di aver
appreso la lunga lista delle parentele…
E così mia madre che era stata l’artefice del
nomignolo, si beccò, da parte di tutta la famiglia, il legame di parentela con ANSELMO, il cavallo dello zio Vito…
LO ZIO DEL CAVALLO, appunto.
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