(Un gruppo
di ragazzini alle prese con un’esplorazione)
Era lo strano sms che ricevetti qualche giorno fa, mentre mi recavo in auto a Bari, nei pressi di via Brigata Regina…
Era un segno del destino, pensai…
<<Incredibile, proprio
mentre in radio ascolto la canzone di Umberto Tozzi>>.
Chi si ricorda il motivetto/tormentone della canzone TU di Umberto Tozzi?
Faceva:<<DAN DABADAN
DABADAN…>>.
(Per quei pochi che non la
conoscono, c’è sempre Youtube... TU di Umberto Tozzi)
A quel punto, automaticamente, giacché ero da quelle parti,
imboccai il cavalcavia che collega viale G. Solarino con viale L. Pasteur… (chi non è di Bari, lo ricercasse su Google Maps):
proprio laddove c’era e c’è ancora oggi LA
CASETTA, una strana casa abbandonata, che sorge quasi alla fine del ponte,
verso viale Pasteur, teatro dell’avventura che vado a raccontare…
Un pomeriggio di piena estate, il mio caro amico Umberto venne a
citofonarmi per l’ennesima e interminabile partita di calcio con gli amici,
all’angolo della strada di casa mia…
<<VITOOOO NON
SUDAREEEE…>> era lo scontato richiamo di mia madre, perennemente
ignorato… aspettavo con impazienza che il mio Fratellino UMBERTO
venisse a chiamarmi…
Perché Fratellino? Perché Umberto è nato il mio stesso giorno,
mese e anno e quindi da sempre continuiamo a chiamarci così, nonostante adesso
lui viva da diversi anni a Pesaro e torni raramente da queste parti…
Il mio Fratellino-Amico
Umberto abitava al 4° piano del nostro palazzo ed era il secondo di otto
fratelli (la loro famiglia era
poverissima e i genitori non avevano nemmeno la TV… perciò…)
Le squadre erano composte e la partita ebbe inizio… ma quel giorno
serpeggiava il desiderio di fare nuove esperienze, spingendoci oltre l’angolo
della nostra strada…
Più di un amichetto, infatti, non aveva voglia di giocare a
calcio… allora tentai di convincerli a cambiare gioco: Jùne mònde la lùne, Sguìnce o
Zeghètt[1]…
ma non riuscivo a convincere i miei cinque amici…
Loro avevano voglia di fare una bella passeggiata e MICHELE (altro baldo giovinetto), ci parlò di una casetta abbandonata da
esplorare assolutamente…
Mettemmo ai voti la sua proposta e tutti e sei alzammo la mano…
Iniziò la
nostra avventura…
(Naturalmente nessuno dei
sei si guardò bene dall’avvertire i propri genitori…)
Quando arrivammo nei pressi della CASETTA, già stanchi per tutto
il cammino fatto, nessuno di noi aveva pensato a come fare per entrarvi…
Non solo…
La casa, disabitata da qualche tempo, presentava un aspetto quasi
spettrale, accompagnato anche dal fatto che il tempo stava rapidamente
cambiando e, in lontananza, udivamo tuoni minacciosi, preludio di un temporale
che si sarebbe scatenato di lì a poco…
Tutti eravamo reticenti a entrare, anche se nessuno lo dava a
dimostrare…
Allora un altro amico, Gaetano
detto NINO ebbe un’intuizione: <<RAGAZZI,
UNO DI NOI SCAVALCA E CI DICE COSA SI VEDE>>.
<<SIIIIIII>>
tutti in coro…. Già ma chi si doveva offrire volontario?
Umberto, sprezzante del pericolo si offrì volontario, anche perché
era il più magro, agile e scattante del gruppo…
Appena salito sul muretto, rimase deluso, sia perché era troppo
alto il muro (e pericolosa la discesa) e sia perché non vedeva nulla d’interessante…
Così decise di scendere e ci invitò a tornare indietro a casa…
Nel frattempo i lampi erano diventati più frequenti e, di
conseguenza, anche i tuoni…
La strada da fare era parecchio lunga e allora GIANNI (altro temerario del gruppo), appassionato di canzoni come il
sottoscritto, propose:
<<RAGAZZI… PER PASSARE IL TEMPO, FINO A CASA,
OGNUNO DI NOI CANTERA’ UNA CANZONE E GLI ALTRI FARANNO IL CORO>>.
(TUTTI) <<SIIIIII>>.
E così effettivamente andò, sia per farci coraggio e sia perché c’era
parecchio cammino da fare…
Purtroppo non ricordo le canzoni di Gianni, Michele, Nino e VITTORIO…
Ma la mia fu quella di Gianni
Morandi SCENDE LA PIOGGIA (forse perché stava, nel frattempo, piovendo
a dirotto, ma noi camminavamo tranquilli, come se la pioggia non ci sfiorasse)… (per gentile concessione di Youtube: SCENDE LA PIOGGIA (Gianni Morandi))
Non poteva che scegliere un successo del suo cantante preferito
Umberto Tozzi (ma soltanto perché si
chiamava come lui)…
Mentre cantava a squarciagola la canzone prima nella Hit Parade di
quell’anno (TU) e noi con il coro (DAN DABADAN….), da lontano…
Da lontano, mio padre mi attendeva al varco, in compagnia dei
padri degli altri cinque miei “complici”…
Immediatamente capimmo il pericolo cui andavamo incontro…
Interrompemmo la canzone…Ci
abbracciammo forte forte…
Ci salutammo, dicendoci: <<Coraggio, chissà quando ci
rivedremo adesso…>>.
E ognuno
si prese una bella CARICATA dal rispettivo genitore…
Dopo circa una settimana ci ritrovammo sotto il portone di casa e
ciascuno di noi raccontava i rimproveri e le botte ricevute (allora del TELEFONO AZZURRO non c’era nemmeno l’ombra…)
E ogni tanto, a distanza di moltissimi anni, quando ritrovo per
strada i miei amici (o come nel caso del mio Fratellino, quando torna), ricordiamo sempre la canzone di Umberto
Tozzi e la CARICATA per colpa della CASETTA ABBANDONATA….
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