(2° e ultima parte della storiella MATRIMONI E SOPRANNOMI)
E venne il giorno del
matrimonio...
Quella mattina avevo fatto tutte
le cose con calma, era già venuto il fotografo e l'autista della Mercedes aveva
dato due colpi di clacson, come a dire:<<CHE IO STO GIU'... MUVETE>>
Insieme a mio fratello (che è
stato il testimone di nozze), mi diressi verso la chiesa matrice di
Adelfia-Montrone...
Mentre Don Peppino era intento a ricordarmi, per l'ennesima volta, tutto il protocollo, mio fratello era sul sagrato della chiesa, letteralmente "aggredito" dalle bizzoche[1] del centro storico...
Mentre Don Peppino era intento a ricordarmi, per l'ennesima volta, tutto il protocollo, mio fratello era sul sagrato della chiesa, letteralmente "aggredito" dalle bizzoche[1] del centro storico...
(mio fratello):<<VITOOOO...
vieni qua>>
Quando mi avvicinai al drappello
di arzille e curiose vecchiette, la più intraprendente, NINETTA (ancora oggi
incontrastata capo-ultras delle bizzoche recitanti il rosario quotidiano)
ebbe a chiedere:<<GIOVANE... CHE
VI PRENDETE?>>
Avete
presente quelle scene tipiche della fiction TUTTI PAZZI PER AMORE, quando tutto il mondo intorno a voi si ferma
e voi siete gli unici attori che si muovono e che possono liberamente parlare?
Beh… mio fratello mi guardò
smarrito e mi chiese sussurrandomi:<<CHE E'... VOGLIONO OFFRIRCI QUALCOSA?>>
(IO, sottovoce):<<STATT CITT[2]... e lascia parlare me... ho capito cosa mi ha detto>>
(IO, sottovoce):<<STATT CITT[2]... e lascia parlare me... ho capito cosa mi ha detto>>
E poi rivolgendomi alla signora: <<EEEHH
SIGNORA... COME FACCIO A SPIEGARVI CHI E' LA MIA FIDANZATA?>>
(Ninetta):<<TIENE
UN SOPRANNOME?>>
(Io):<<SI... APPARTIENE A QUELLI DELLA
"CHIANTATEDDE"...>>.
Gelo
e silenzio totale (per diversi secondi) e nuova scena in stile MATRIX o MISSION IMPOSSIBLE...
Tutto il mondo fermo: mio
fratello mi guardava stranito, senza parlare ma come chiedendomi: <<Cosa
hai detto? Cosa hai fatto?>>
E io che lo rassicuravo, sempre
senza parlare, ma facendogli capire di avere la situazione sotto controllo… o
quasi: infatti gli feci un’eloquente espressione del viso che voleva dire,
incertezza assoluta, quando, all’improvviso, un urlo…
<<AHHHHH... LA FIGGHIE DE TONINE[3]... BRAVO>> e giù a farmi gli
auguri (baci e abbracci, da parte di
tutte le vecchiette e... anche a mio fratello). Ci mancò pochissimo che
partisse un fragoroso applauso…
<<BRAVA FIGGHIE... ONESTA, PUNTUALE
E LAVORATRICE... GARANTIAMO NOI (??????????)... MEH... ALLORA STAMATTINA FAREMO
IL CORO ALLA MESSA>>
Non avevamo richiesto nessun coro
(poiché il prete non voleva) e mio
fratello me lo fece notare...
E io, sempre sottovoce, lo tirai
per la giacca: <<CITTE... facciamole fare il coro... sennò
queste non se ne vanno più davanti agli occhi>>
Altro che matrimonio del secolo...
Quelle cantavano a squarciagola,
manco fossero state le Coriste di
Zucchero... tanto che Don Peppino, durante la messa, le richiamò
all'ordine...
Questa volta, a differenza di
quel pomeriggio al Comune, avevo imparato il SOPRANNOME... importantissimo
grimaldello per l'ottenimento del coro, che causò addirittura un'interpellanza
comunale, qualche giorno dopo...
[1]
Vecchiette devote e anche un po’ pettegole
[2]
Stai zitto
[3]
La figlia di Tonino
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