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N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

domenica 25 marzo 2012

LE CORISTE DI ZUCCHERO

(2° e ultima parte della storiella MATRIMONI E SOPRANNOMI)

E venne il giorno del matrimonio...
Quella mattina avevo fatto tutte le cose con calma, era già venuto il fotografo e l'autista della Mercedes aveva dato due colpi di clacson, come a dire:<<CHE IO STO GIU'... MUVETE>>
Insieme a mio fratello (che è stato il testimone di nozze), mi diressi verso la chiesa matrice di Adelfia-Montrone...

Mentre Don Peppino era intento a ricordarmi, per l'ennesima volta, tutto il protocollo, mio fratello era sul sagrato della chiesa, letteralmente "aggredito" dalle bizzoche[1] del centro storico...
(mio fratello):<<VITOOOO... vieni qua>>
Quando mi avvicinai al drappello di arzille e curiose vecchiette, la più intraprendente, NINETTA (ancora oggi incontrastata capo-ultras delle bizzoche recitanti il rosario quotidiano) ebbe a chiedere:<<GIOVANE... CHE VI PRENDETE?>>
Avete presente quelle scene tipiche della fiction TUTTI PAZZI PER AMORE, quando tutto il mondo intorno a voi si ferma e voi siete gli unici attori che si muovono e che possono liberamente parlare?
Beh… mio fratello mi guardò smarrito e mi chiese sussurrandomi:<<CHE E'... VOGLIONO OFFRIRCI QUALCOSA?>>

(IO, sottovoce):<<STATT CITT[2]... e lascia parlare me... ho capito cosa mi ha detto>>
E poi rivolgendomi alla signora: <<EEEHH SIGNORA... COME FACCIO A SPIEGARVI CHI E' LA MIA FIDANZATA?>>
(Ninetta):<<TIENE UN SOPRANNOME?>>
(Io):<<SI... APPARTIENE A QUELLI DELLA "CHIANTATEDDE"...>>.
Gelo e silenzio totale (per diversi secondi) e nuova scena in stile MATRIX o MISSION IMPOSSIBLE...
Tutto il mondo fermo: mio fratello mi guardava stranito, senza parlare ma come chiedendomi: <<Cosa hai detto? Cosa hai fatto?>>
E io che lo rassicuravo, sempre senza parlare, ma facendogli capire di avere la situazione sotto controllo… o quasi: infatti gli feci un’eloquente espressione del viso che voleva dire, incertezza assoluta, quando, all’improvviso, un urlo…
<<AHHHHH... LA FIGGHIE DE TONINE[3]... BRAVO>> e giù a farmi gli auguri (baci e abbracci, da parte di tutte le vecchiette e... anche a mio fratello). Ci mancò pochissimo che partisse un fragoroso applauso…
<<BRAVA FIGGHIE... ONESTA, PUNTUALE E LAVORATRICE... GARANTIAMO NOI (??????????)... MEH... ALLORA STAMATTINA FAREMO IL CORO ALLA MESSA>>
Non avevamo richiesto nessun coro (poiché il prete non voleva) e mio fratello me lo fece notare...
E io, sempre sottovoce, lo tirai per la giacca: <<CITTE... facciamole fare il coro... sennò queste non se ne vanno più davanti agli occhi>>
Altro che matrimonio del secolo...
Quelle cantavano a squarciagola, manco fossero state le Coriste di Zucchero... tanto che Don Peppino, durante la messa, le richiamò all'ordine...
Questa volta, a differenza di quel pomeriggio al Comune, avevo imparato il SOPRANNOME... importantissimo grimaldello per l'ottenimento del coro, che causò addirittura un'interpellanza comunale, qualche giorno dopo...


[1] Vecchiette devote e anche un po’ pettegole
[2] Stai zitto
[3] La figlia di Tonino

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