(3° episodio della saga UN AMORE GRANDE COSI')
Nannina
non era mai sola in casa..., Infatti, a farle compagnia c'era il suo fido
cagnolino... un bastardino che una volta aveva trovato sotto al vespino[1]
e che aveva storpiato...
Corrado
era molto tranquillo ma appena vedeva Vituccio iniziava ad abbaiare e non la
smetteva fino a quando la sua padroncina non lo minacciava:
<<Uagliò statte citte... MO' CON LE PATATE TI
DEVO FARE.>>
Assieme
al cane c'era anche un altro ospite animale: il pappagallino ENZO, che Nannina aveva sistemato sul punto più alto
del tetto della casa e che iniziava a urlare appena vedeva arrivare la Guardia
di Finanza.
Intanto
Melina stava quasi per compiere la sua missione, quando...
Purtroppo
per scansare un fosso, sulla Noicattaro-Parchitello, cadde con il Vespino rosa
shocking di Nannina.
Quell'infamone
di Enzo se ne accorse e cominciò a urlare a Nannina che il vespino si era
raschiato.
A
quel punto Nannina, intenta a trombare la massa, promise a se stessa:
<<MO’
CHE VIENE... LA DEVO FARE NUOVA NUOVA A QUELLA.[2]>>
Vituccio,
intanto, che era dell'Ambiente Pesante[3],
aveva accettato di essere scortato fino a Pane e Pomodoro da un corteo di
motociclisti (gli Hell's Angels),
dalle Associazioni Biciincittà e Amici della Vespa, ma soprattutto dai
suoi amici del quartiere, tutti rigorosamente sull'APECAR bianco-rosso di PINUCCIO, il cugino di Vituccio.
Solo
che doveva fare benzina... allora si fermò in via S. Francesco d'Assisi alla
Total, da ORONZO detto NINNI’, per
fare il pieno.
<<Ninnì giacché ti trovi dammi una gonfiata
alle ruote dell'APECAR... VELOCE... e segna... mi raccomando.>>
Il
corteo di accompagnamento era fermo dietro di lui e occupava tutta via Napoli
fino all'altezza della chiesa dei Carmelitani.
L'odore
delle cipolle aveva pervaso tutto l'ambiente... Nannina era veramente fiera del
forno a microonde vinto con i punti della Miralanza, ma soprattutto era grata a
Nunzia che le aveva consigliato di rubare tutti i punti dal supermercato.
Tutto
il vicinato (Parchitello) iniziò a chiedersi chi fosse il fortunato che avrebbe
assaggiato il calzone di cipolle che Nannina in persona (quando mai!) stava
preparando con le sue mani.
Nel
frattempo anche Melina e Nunzia l'avevano raggiunta ed erano intente ad
apparecchiare una tavolata che avrebbe potuto contenere circa 35 persone.
A
un certo punto, verso le 11.30, Enzo cominciò a mettersi in agitazione...
Corrado
intuì un pericolo e cominciò ad abbaiare...
Il
cielo cominciò ad annuvolarsi...
Il
vento cominciò a soffiare forte...
Gli
alberi iniziavano a perdere le foglie...
Melina
e Nunzia cominciarono ad abbracciarsi forte forte[4].
Non
era un principio di terremoto o un inizio di temporale... era Vituccio che in
lontananza, si faceva sentire, con il mangianastri
della Pioneer a tutto volume e con la canzone di Shakira (Waka Waka), con
il motore rombante dell'APECAR, anch'esso "preparato" da Donato, il
Mago della Formula 1, il quale aveva sostituito il vecchio motore con uno della
Ferrari Testarossa, gentilmente regalato da Colin u Tranese, in uno
dei suoi colpi, a Bitonto.
Persino
PASQUALE, il vigilantes di
Parchitello cominciò a farsi le croci al
contrario[5]
e pensò bene di aprire la sbarra d’ingresso del Residence... e poi, per fare
bella figura, stese a terra il tappeto rosso che era utilizzato quando si sposava
qualche ragazza del posto.
Finalmente
Vituccio giunse nei pressi del castello della sua bella, tutto contento di
essere arrivato.
Ma
c'era qualcosa di strano... non riusciva a capire cosa.
Più
andava avanti e più non riusciva a capire... forse l'aria (eh sì... era tutto
diverso da Bari Vecchia... l'odore del ragù di PASQUINA, la vicina di casa... il suo ragù lo sentivano dalla
Muraglia fino al Castello Svevo, da piazza del Ferrarese fino all'ingresso del
Porto, di fronte al Ristorante IL
GAMBERO).
Eppure
era un odore che a Vituccio provocava un certo malessere.
Giunto
nei pressi del castello, con una strombazzata dell'APECAR (stile SIMPATICHE CANAGLIE) fece immediatamente
venir fuori tutti i suoi abitanti... Corrado, ovviamente, appena lo vide,
iniziò ad abbaiare così forte e ostinatamente che Vituccio, in preda ad un giramento
di testa, gli disse:
<<E’ meglio che te ne vai da vicino a me... CHE
SENNO' MO' UNA STAMBATA TI DEVO DARE.[6]>>
Corrado,
intelligentemente, capì che era meglio filarsela, poiché Vituccio non
scherzava... Quando uscì Nannina con la presina della teglia in mano e con le
gambe tremolanti come se ballasse Waka Waka, lei lo accolse con stupore:
<<E TU GIA' QUA STAI?>>
E
lui, per tutta risposta, le chiese:
<<MA SI PUO' SAPERE COS'E' STA PUZZA? HAI
FATTO QUALCOSA CON LE CIPOLLE?>>
Eh
già... Nannina aveva dimenticato che le cipolle per Vituccio erano come la
kriptonite per Superman...
gli
facevano perdere i Superpoteri.
(Nannina): <<TI
HO PREPARATO IL CALZONE DI CIPOLLE CON IL FORNO A MICROONDE VINTO CON I PUNTI
DELLA MIRALANZA... PERCHE'?>>
(Vituccio): <<DI
CARNE... TE L'AVEVO DETTO CHE A ME MI PIACE IL CALZONE DI CARNE... NO DI
CIPOLLE... STA SCEMA>>
Nannina,
a quel punto scappò via piangendo, mentre Melina e Nunzia si davano di gomito e
ridevano sotto i baffi (che
avevano).
Vituccio
capì che aveva esagerato ma non sapeva come rimediare... a un certo punto,
mettendosi una mano in tasca, si accorse di avere una molletta d'oro zecchino
tutta tempestata di pietre preziose che gli aveva regalato CECILIA, temutissima esponente del clan delle Signore che producono
orecchiette, sotto l'Arco Basso.
Allora
ebbe una felice idea... estrasse la molletta... si tappò il naso e...
Più
che l'orgoglio poté la fame...
Decise
di degustare la pietanza della sua amata.
Alla
fine del pranzo (alle 18.30) e dopo essersi piegati
3 casse di birra, lui si alzò...
Lei
anche...
Melina
e Nunzia stavano per farlo ma Vituccio ordinò loro di restare dov'erano...
E
fu così...
Fu
così che i due piccioncini si baciarono appassionatamente (al sapore di
cipolla).
E
mentre lui correva a riprendere l'APECAR dal parcheggio, lei lo seguiva
correndo.
Ma
a un certo punto, Nannina, girandosi verso le sue 2 amiche del cuore, con le
quali aveva condiviso tutto fin da bambina, e notando che tutta Parchitello era
sui balconi per guardare la scena, salutò tutti quanti con un elegante gesto dell’ombrello:
<<NE'... ANDATEVELO A PRENDERE IN FACCIA AL
NASO[7]... MO' ME NE VADO CON IL FIDANZATO MIO A
FARE UN GIRO CON L'APECAR!>>
Vituccio
a un certo punto si fermò ed esplose in un rutto talmente forte che sia Enzo il
pappagallino sia Corrado il cagnolino caddero a terra svenuti.
E
mentre Pasquale il vigilantes riapriva la sbarra, i nostri eroi partivano in
direzione SELVA DI FASANO per una romantica gita di piacere.
TUTTO E' BENE QUEL CHE FINISCE
BENE
Qui finisce il primo trittico della fiction UN AMORE GRANDE COSI'.
Nella seconda trilogia sara Nannina che ricambierà la cortesia, andando a far visita alla casa di Vituccio.
E anche lì ne vedremo delle belle...
[1]
Investito col vespino
[2]
Tipico modo di dire barese che indica che: <<Quando torna, ne avrà di botte,
quella…>>
[3]
Vicino alla malavita
[4]
Rafforzativo tipico barese che indica un abbraccio molto forte
[5]
Modo di dire barese che indica uno stato d’intensa agitazione e deriva dalla
religione ortodossa
[6]
<<Ti consiglio di andartene o ti darò un calcio>>
[7]
Altra tipica esclamazione barese che vuol dire: <<Tiè… beccatevi questo>>
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