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N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

mercoledì 3 ottobre 2012

L'ARTE DELLA DIPLOMAZIA



Impara le lingue e conquisterai il mondo...


La vicenda raccontata è assolutamente vera: per ovvie ragioni di privacy, i luoghi e i personaggi sono  stati  opportunamente  sostituiti  con  nomi  di  fantasia.  Anche  le  foto  sono  puramente indicative.


Quante volte noi baresi abbiamo canticchiato la sigla della famosa sit-com di Toti & Tata, FILOMENA COZA DEPURADA (chi se la ricorda?)… come faceva? Ah, si…
<<Chi lo doveva andare a penZare[1]>>

Ed è proprio quello che ho esclamato, dopo aver vissuto la vicenda che sto per raccontarvi…

Prima, però, è necessario fare un passo indietro…

Ero stato a Roma, con alcuni colleghi e i titolari della mia azienda, per gli accordi preliminari con una grossa azienda francese, proprietaria di un nascente centro commerciale in provincia di Catania.


Certo, la vita, a volte ti porta di fronte a certe situazioni incredibili e divertenti…
A Roma, per questo incontro, si presentarono tre signori (un francese e due italiani) che, appena mi videro, rimasero sbalorditi e meravigliati…

Queste persone, un tempo, erano rispettivamente il Direttore (il francese) e due capi-settore del Carrefour Bari San Paolo[2], tutti passati in blocco nella nuova società francese…

Loro non immaginavano che un semplice “Responsabile del Magazzino Elettrodomestici, Hi-Fi, Telefonia e Informatica”, un giorno, potesse essere lì a discutere di cose “importanti”… (tiè.) LASCIAMO PERDERE...

Il referente francese, Didier (l’ex Dir), aveva annunciato, per i giorni in Sicilia, una massiccia presenza della sua società (quindi tutti francesi), a cominciare dalla sua segretaria particolare, una certa Lorraine

Qualcuno dei miei colleghi che l’aveva già incontrata, mi aveva messo in guardia sul conto di questa Lorraine… Si vociferava che contasse molto nell’ambito della sua società, più di tante altre figure di primo piano.

Bella donna, mora con occhi verdi[3], ma con la fama di essere terribilmente severa e antipatica. Addirittura si diceva in giro che parecchi contratti di gestione erano saltati, poiché le società partners non erano di suo gradimento. Bastava un nonnulla per farle saltare i nervi e… addio contratto.

Per non essere da meno, anche la nostra squadra fu piuttosto nutrita e uno dei nostri Capi aveva pensato bene di far venire anche una ragazza italiana, nata in Francia (da madre francese), certamente “padrona” della lingua d’Oltralpe…

Arrivati sul posto, ci mettemmo immediatamente al lavoro, in attesa di incontrare Didier, Lorraine e tutti gli altri…

Dopo qualche ora li vidi arrivare e, francamente, ripensavo ai giudizi dei miei colleghi su Lorraine: devo ammettere che avevano ragione sul suo aspetto fisico

Per esigenze logistiche e pratiche, la nostra squadra era stata suddivisa in tanti piccoli gruppi e il mio era formato da me, da un simpatico collega di Lodi (amante del dialetto barese, poiché suo nonno era di Barletta) e da una collega di Benevento…
Nessuno dei tre conosceva una parola di francese (ma PROMETTO… lo imparerò…)

A un certo punto, si avvicinarono Didier con altre due persone e si cominciò a parlare di lavoro (con Didier che faceva da interprete)… Dopo un po’ comparve lei… La Segretaria burbera

Sembrava come se anche i muri avvertissero una sensazione di disagio al suo passaggio e i miei colleghi la accompagnavano con lo sguardo e, da lontano, mi lanciavano messaggi inquietanti…

Non rideva mai. In francese (ovviamente) ci rivolse una domanda, ma noi non capimmo. Allora Didier sorrise e mi disse che Lorraine, sapendo che la nostra società aveva sede a Bari, ci aveva chiesto se vi fosse qualche barese al suo interno…

Quando il suo capo le disse che solo io ero barese, quella si avvicinò a me e…

CON SOMMO STUPORE DI TUTTI, COMINCIO’ A PARLARMI IN PERFETTO DIALETTO BARESE (!)…
Restai a bocca aperta (giuro) per qualche minuto, per la sorpresa… (ma non fui l’unico)

Quella pazza si chiamava Lorraine Malcangi, nata a Lione da genitori di Corato (!)…

Mi disse che non parlava bene l’italiano ma conosceva splendidamente il coratino…

Quando finalmente mi ripresi dalla sorpresa, cominciai a parlare con lei in rigoroso dialetto, destando imbarazzo nei suoi colleghi francesi e assoluto divertimento nei confronti dei miei collaboratori, che nel frattempo, avevano già informato, a tempo di record, il resto della “truppa” di quello che stava succedendo…

Facendo ricorso a tutta la mia abilità diplomatica, invitai Lorraine a prendere un caffè al bar (lasciando di stucco i miei Capi e tutti i colleghi) e lei, accettando di buon grado, mi disse che, appena saputo di tornare in Italia (e al sud, in particolare), sarebbe stato, per lei, un enorme piacere poter assaggiare i PANZEROTTI che, da bambina, sua madre le preparava, raccontandole le sue origini.[4] (a Lione… ma con quale mozzarella, boh?).


Rischiando il tutto per tutto, le dissi che non era per niente un problema, organizzare una panzerottata per la sera dopo.
E’ inutile dire che la burbera Lorraine aveva lasciato il posto a una simpaticissima collega (che aveva deciso di far parte del nostro gruppo di lavoro), desiderosa di riassaporare i PANZEROTTI BARESI

A quel punto liberammo, per qualche ora, una nostra collega che andò a “fare la spesa” (trovando solo mozzarella di bufala, ma che importa?)

La sera dopo fu un successo straordinario, che sicuramente contribuì alla perfetta organizzazione dell’evento e la mia azienda portò a casa un grosso risultato, sia in termini di prestigio sia economici (ovviamente)…

Ora con Lorraine ci siamo dati appuntamento a Toledo (perché è la stessa Proprietà che aprirà un nuovo centro commerciale)…
Solo che però l’ho messa in guardia… in Spagna sarà difficilissimo trovare le mozzarelle, perciò NIENTE PANZEROTTI.

Che dite? Tornerà a essere severa e antipatica?


[1] Ovviamente si tratta del verbo PENSARE: solo che noi meridionali, spesso, tendiamo a pronunciare la Z al posto della S, nel caso dei verbi
[2] Nel quale lavorai ai tempi della sua apertura
[3] Strano per essere francese
[4] Infatti il suo vero nome era Lorena, come sua nonna

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