(“Scherza coi fanti ma lascia stare i Santi”)
L’altro giorno, a casa mia, ero alla ricerca di una foto della mia adolescenza che, ne ero certo, potesse trovarsi in un contenitore di latta (di quelli dei panettoni, per intenderci), da qualche parte, su uno scaffale…
Quando si apre l’album delle foto,
contemporaneamente se ne apre uno dei ricordi…
La ricerca si fermò davanti ad una foto
della mia classe II A dell’Istituto Tecnico Commerciale “Vito Vittorio Lenoci”, situato al Centro Studi Polivalente Japigia a
Bari…
In particolare, la mia attenzione fu
attratta oltre che dalla mia figura sorridente, anche da un carissimo e
inseparabile amico e compagno di banco (oggi
apprezzato dottore commercialista), con il quale abbiamo vissuto anni
scolastici indimenticabili…
Con TANINO (Gaetano)
ci conosciamo dai tempi della scuola media e se consideriamo anche quelli delle
superiori (5+1 per entrambi) e
qualche anno dopo, con le varie comitive, è un’amicizia più che trentennale…
Tanti episodi, quindi, ci legano e tanti
ricordi…
Interrogazioni, compiti in classe,
organizzazione di scioperi e di giorni di festa a scuola (sega, X, marinare la scuola…
chiamateli come volete…)
Era un ragazzo molto intelligente,
attento e sveglio e uno dei suoi pregi era di essere un autentico genio in
matematica (materia un po’ ostica per il
sottoscritto)…
Mentre era assolutamente negato per le
lingue straniere (dove invece mi
distinguevo alla grande)…
Sicché l’accordo tacito fu che avremmo
diviso lo stesso banco per aiutarci a vicenda, sulle materie “pericolose”…
In più era innamoratissimo di una
ragazzina della I B, una tal Maddalena
detta MILENA che era bassa, scura, minuta, mingherlina, timorata di Dio e
tutta casa e chiesa (… e vorrei vedere), che non aveva
alcuna intenzione di cedere alle sue lusinghe…
Al contrario, lui era alto, biondissimo,
di carnagione molto chiara, con degli occhialini da intellettuale, possente per
via dello sport che praticava (era un
discreto calciatore) e soprattutto, aveva una schiera di fans femminili da
far invidia ai più rinomati attori del momento…
Ma lui era letteralmente invaghito di
quell’incrocio fra un orango tango e un homo erectus…
Nel tentativo di trovare il modo per
costringerla a capitolare, Tanino mi chiedeva consigli su cosa fare, cosa dire,
ecc.…
<<Tanì… tanto per cominciare dì a
tua madre di smetterla di comprarti queste camicie bianche a mezze maniche…
biondo come sei e con gli occhiali alla John Lennon, ti manca solo la targhetta
sul petto e poi la gente ti prende per un Mormone, tipo... ANZIANO JOHNSON>>
gli dicevo io, quando, dall’alto della
mia esperienza, venivo interpellato per esprimere un parere tecnico…
Il problema si pose quando anche Milena
venne timidamente da me per chiedermi consigli su come fare colpo su Tanino,
senza che egli potesse capire dell’interessamento della scimmia…. pardòn della
ragazzetta…
Era un bel problema… non avrei voluto
aiutarla, anche perché, secondo me, Tanino meritava di più…
Però anch’io capitolai quando Milena mi
promise che mi avrebbe fatto conoscere la sua migliore amica, una certa SAMANTHA (con l’H)… una rossa formosa e
appariscente, con degli occhi celeste mare che, al solo guardarli, ci si poteva
perdere all’interno… (ho detto OCCHI…)
Samantha (con l'H) la incontravo tutte le mattine sul
bus che ci portava a scuola… più volte avevo provato a “contattarla”, ma senza esito… e poi, francamente, era un po’
strana… non parlava mai e non rideva neanche… chissà perché?
Per raggiungere il MIO “obiettivo”, convinsi il mio amico e compagno di banco a cambiare
camicie e a indossare delle eleganti polo a tinta unita e consigliai a Milena
di interessarsi di una particolare collezione di Tanino…
Tutti noi ragazzini abbiamo fatto
decenni di collezioni di figurine dei calciatori… Tanino NO…
egli collezionava santini, una passione
ereditata dalla madre che, tra l’altro, era una catechista…

Li possedeva tutti: San Nicola, San
Giorgio, Sant’Antonio, San Rocco, San Michele, La Madonna di Pompei. TUTTI. Li aveva tutti.…
Questi santini, poi, erano utilizzati
come amuleti portafortuna per evitare le interrogazioni d’inglese…
Già… Tanino aveva una specie di rapporto
di odio-amore con la nostra insegnante d’inglese, la temutissima Prof. DI BARI, una delle insegnanti più
anziane della scuola, conosciuta da tutti e rispettata più del Preside…
Una mattina, prima dell’ingresso nelle
aule, mi accorsi che Milena si avvicinò a Tanino per consegnargli un biglietto…
Sorridendo, entrai in aula e lo aspettai “al varco”…
(Tanino):<<GUARDA COSA MI HA DATO… SANTA
CATERINA DA SIENA… NON CE L’AVEVO E MI HA DETTO CHE OGGI MI PORTERA’ FORTUNA>>
(IO):<<MMMMMMM NON CREDO>>
pensai senza dirglielo, annuendo e sapendo che alla prima ora, la prof. d’inglese avrebbe
interrogato…
L’insegnante entrò in aula, accompagnata
da un gelido silenzio e arrabbiata di brutto, poiché aveva trovato la sua
fiammante FIAT 500 celeste chiaro con un vistoso raschio su tutta la fiancata
sinistra…
(Prof.):<<ALLORA INTERROGHIAMO…>>
Tanino, che era molto emotivo, iniziò a
cambiare colore, slacciandosi la camicia bianca a mezze maniche (quel giorno la
indossava) e diventando di un rosso paonazzo che, al suo confronto, il ragù
domenicale di mia madre sembrava fortemente annacquato…
Notai che tirò fuori i santini dal
portafogli e li dispose in cerchio, sul banco, come fosse il Mago di Arcella,
iniziando una silenziosa preghiera, con le mani giunte…
Non riuscivo a non guardarlo e a
sorridere in silenzio… mi aspettavo il peggio…
Ebbi, però il tempo di fargli coraggio,
dicendogli che non l’avrebbe chiamato…
era stato interrogato tre giorni prima
(interrogazione disastrosa: aveva preso 2)…
In aula c’era un silenzio assordante
che, all’improvviso fu rotto da…
<<CUTRIGNELLI...[1]>>…
Incredibile… La prof. lo aveva richiamato, a distanza di qualche giorno, per
verificare se ci fossero stati dei miglioramenti sulla pronuncia…
A quel punto, mi nascosi sotto il banco,
sganasciandomi dalle risate, ma notando lo sguardo di ghiaccio misto alla
rassegnazione del mio povero compagno di banco…
L’interrogazione fu un ennesimo
disastro, ma opportunamente incolpai il santino di Milena, che l’aveva tradito…
lo convinsi e da qual giorno decise di
non rivolgerle più la parola… E FECE BENE…
Oggi è felicemente sposato con un’altra
ragazza molto più carina di quella…
FINE DELLA STORIA (?)
Quanto a me…
Milena mantenne la parola e mi presentò
Samantha (con l’H), ma lo fece il giorno in cui vennero fuori i quadri…
Sia il sottoscritto sia il suo degno
compare erano stati respinti…
Sulla mia riga c’era una sfilza d’insufficienze
ma spiccava un bel 9 in inglese…
Samantha (con l'H), non conoscendomi ancora
(nemmeno il mio nome), stava guardando i nostri quadri e non si era accorta
della mia presenza alle sue spalle…
D’un tratto si girò, mi sorrise e non mi
sfuggì che le mancavano un incisivo e un canino…
poi sghignazzando:<<MADO’…
SI VVISTE A CUSSE SCEM? JE’ STATE BOCCIATE E TENE 9 IN INGLESE[2]>>…
Mantenendo la calma oxfordiana le
risposi:<<SI… PROPRIO SCEMO… CHISSA CHI E’?>> e andai via,
lasciandola lì, con l’amica che la rimproverava, dicendole che “quello” (cioè il sottoscritto) era l’amico di Tanino…
In quel momento capii finalmente perché
non parlava mai e nemmeno rideva…
in silenzio faceva più bella figura…
[1]
Cognome di fantasia. Avevo promesso al mio amico che non l’avrei citato, come
del resto anche gli altri personaggi. Sono tutti nomi inventati.
[2]
<<Madonna…Hai visto questo scemo? E’ stato respinto ma ha 9 in inglese?>>
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