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N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

mercoledì 22 febbraio 2012

LA TARGA COMMEMORATIVA

(5° episodio della fiction UN AMORE GRANDE COSI')

Quando Vituccio tornò nei pressi della città vecchia, ebbe la sensazione di trovarsi in un posto nuovo, profumato, pieno di vita... era arrivato al Molo S. Antonio, nel momento dello scarico del pesce.


Suo zio NICOLA, appena si accorse di lui lo salutò affettuosamente:

<<Meh, vedi che lasci tutto e vieni a scaricare le cassette dei merluzzi e delle triglie... MUVT![1]>>

E lui replicò:
<<Lo zio... non vedi che sto vestito bene?[2] Non posso darti una mano!>>

Suo cugino FILIPPO, da sempre invidioso di lui e con un complesso d’inferiorità nei suoi confronti, estrasse dalla sua macchina, la A112 Abarth rossa con cofano nero, un paio di bermuda verde militare, una canottiera del Dottor Gibaud e un paio di ciabatte di tavola e gentilmente gliele porse, sghignazzando:

<<Auannd[3], mettiti queste che sennò ti sporchi.>>
Vituccio, imprecando sottovoce, si cambiò e iniziò pazientemente la sua opera.

Il Sindaco di Bari aspettava impaziente nel suo studio, di sapere se Vituccio fosse tornato, perché gli aveva organizzato una festa a sorpresa, nella città vecchia...
Anche il Priore della Basilica di San Nicola camminava nervosamente per tutta la navata centrale della chiesa.

A un certo punto, la vibrazione del cellulare fece scuotere il prelato...
Era il Sindaco che lo informava dell'avvenuto "sbarco" del nostro eroe.
Immediatamente il sacerdote informò il Vescovo che ordinò a tutti i parroci della città vecchia di tenersi pronti per suonare le campane a festa.

Il Sindaco ricevette anche una delegazione del Comitato Feste Patronali e s’informò personalmente che la Banda Musicale di Sannicandro avesse trovato alloggio all'Hotel Palace.
Anche la ditta FANIUOLO[4] aveva terminato in tempo l'installazione delle luminarie in piazza Mercantile...

L'unico che ancora faceva rimanere tutti con il fiato sospeso era il marmista Arcangelo CUCUMAZZO[5], che non aveva ancora finito la sua opera...
Una pattuglia di vigili urbani motociclisti sostava accanto alla sua officina, pronta a scortarlo e a farsi largo per le strade del centro, a sirene spiegate.

Vituccio che aveva preso il ritmo del lavoro grazie anche a Julio Iglesias che cantava SE MI LASCI NON VALE (sparato a tutto volume da MOHAMED, un marocchino che vendeva i cd a contrabbando), fu avvertito da un ragazzino di tornare immediatamente a casa sua... (faceva parte del piano del Sindaco).

Immediatamente Vituccio scaraventò l'ultima cassetta di cozze pelose e cominciò a correre frettolosamente verso casa. Il ragazzino gli disse:
<<OOOOOOHHHHH... aspetta... non andare da sotto all'arco di San Nicola... vai da sopra alla Muraglia... che sta una sorpresa per te.>>

Vituccio si voltò incuriosito, ma senza riflettere decise di ascoltare il suggerimento del ragazzo. Appena arrivato in piazza Mercantile, trovò GIOVANNI detto Giuanne u gress[6], che lo bloccò per un attimo, chiedendogli tre numeri da giocare sulla ruota di Bari.

Vituccio era noto a tutti per il fatto di dare i numeri... solo che lui non li giocava mai e gli altri vincevano.
Finalmente liberatosi di Giuanne, giunse in piazza Mercantile e rimase a bocca aperta...

Vide il suo vecchio amico ROCCO che aveva una banda bassa (musicale) che iniziò a suonare il flauto, seguito dal suo gruppo con i tamburi... Immediatamente PIRIPICCHIO iniziò il suo show, le ballerine del Moulin Rouge iniziarono a ballare il can can e dai balconi, la gente tirava di continuo i coriandoli.

La banda di Sannicandro aspettò che la Banda di Rocco terminasse il suo brano per intonare la marcia trionfale dell'Aida... il Sindaco fece cenno a Vituccio di raggiungerlo.

Vituccio, frastornato e circondato da ragazzini festanti, fu portato quasi di peso, davanti al politico...
I vigili urbani a sirene spiegate fecero ingresso nella piazza, scortando il treruote di Cucumazzo.

Vituccio pensò immediatamente al fatto che non aveva pagato la multa perché era stato sorpreso senza cinture alla guida del suo APECAR.

Si tranquillizzò vedendo Cucumazzo, suo grande amico... La banda cessò di suonare e il Sindaco tenne un discorso di circa quattro ore e mezza...

Nel sonno generale, Vituccio si era appoggiato vicino alla vetrina di Mc Donald's e gli era venuta una fame pazzesca.
Quando ormai anche lui stava per cedere al sonno, il Sindaco terminò dicendo:

<<E ORA IL NOSTRO CARO VITUCCIO SCOPRIRA' LA TARGA IN  SUO ONORE.>>


Il nostro eroe, senza capire, fu portato in un angolo della piazza, nei pressi della colonna infame, e tirò giù una tendina. Tra gli applausi generali e con il tripudio della folla, Vituccio scoprì una targa commemorativa, sulla quale era scritto:

Vituccio impiegò tre ore per leggere tutta la targa e non capì lo stesso, cosa voleva dire...
Il Sindaco allora gli spiegò che aveva saputo della sua trasferta a Parchitello e, sicuro della buona riuscita dell'impresa, a nome della città, accoglieva Vituccio, il quale avrebbe spiegato in un pubblico comizio, in piazza Prefettura, tutti i particolari della sua storia d'amore con Nannina.

TO BE CONTINUED




[1] Sbrigati
[2] Vituccio aveva la tuta acetata rosso fosforescente e le scarpe della Canguro
[3] Tieni (afferra)
[4] Apprezzata ditta di luminarie dedicate alle Feste patronali, con sede a Putignano (BA)
[5] Noto artigiano  barese discendente di un’apprezzata famiglia di marmisti
[6] Antico guardiano dei bagni pubblici di piazza del Ferrarese

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