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N.B.: i miei racconti possono contenere parole in dialetto o in forma dialettale barese: NIENTE PAURA... alla pagina 777 ci sono i sottotitoli... (*◕‿◕*)
La storie che leggerete sono liberamente e parzialmente ispirate a fatti realmente accaduti.
I riferimenti a personaggi, i singoli eventi narrati, i nomi, i dialoghi e i luoghi possono essere frutto della mia fantasia e di esigenze e finalità artistico/narrative.

venerdì 2 marzo 2012

BENEDETTA TECNOLOGIA

Le novità fanno paura?

iPod, iPad, iPhone, android… play station…
Tutte parole di uso comune, entrate ormai a pieno titolo nel vocabolario di giovani e meno giovani…

Se un ragazzino ti parla, è consigliabile avere a portata di mano un dizionario tascabile da consultare segretamente, per evitare di essere démodé…

E questo vale anche per i telefoni cellulari… ci sono quelli di ultima generazione che non hanno bisogno nemmeno che li sfiori… telepaticamente già sanno se vuoi mandare un sms a un amico o chiamare tua moglie per… farle buttare la pasta

Prima non era così… e mi riferisco ad una ventina di anni fa, quando questi termini li sentivamo solo in TV, quando i telegiornali mandavano in onda alcuni servizi provenienti dagli USA…

Le classiche cabine telefoniche (con gli inseparabili gettoni) erano le nostre alleate, quando dovevamo comunicare con le spasimanti…

Ricordo un pomeriggio di dicembre di circa venti anni fa, quando la mia fidanzata del tempo (oggi mia moglie), mi chiamò da una cabina telefonica, dicendomi che sarebbe venuta lei a Bari (abitava ad Adelfia), chiedendomi, dunque, di aspettarla alla fermata del bus delle Ferrovie del Sud-Est, in viale della Repubblica (nei pressi dell’allora BANCA CATTOLICA)…

Appena conclusa la telefonata, feci un salto di gioia, anche perché avevo ancora una volta l’auto fuori uso…
La mia prima automobile è stata un’INNOCENTI MINI 90 di colore bordeaux, con paraurti neri, cerchi in lega e interni in tessuto (a fantasia)…

“Beveva” come una spugna e, per questo, era stata fonte di discussione con mio padre, il quale avrebbe voluto acquistarmi una fiammante FIAT 850 da un suo amico…

<<BA’… CHE DEVO ANDARE A FARE LA POSA[1], A CORSO VITTORIO EMANUELE?>> gli avevo detto un giorno… e così lui si convinse che con la MINI 90 avrei fatto più bella figura…

Tornando all’appuntamento con la mia bella…

Mi recai alla fermata, ma in precedenza, la TV aveva consigliato l’utilizzo dell’ombrello, poiché su Bari, di lì a poco, si sarebbe abbattuto un nubifragio di proporzioni bibliche…

Feci appena in tempo ad arrivare alla fermata, quando puntualmente si verificò l’acquazzone previsto… riparai sotto la pensilina ma… MAI VISTO UNA PIOGGIA COSI’ FORTE

Il pullman era in ritardo… erano già le 17.25… avrebbe dovuto essere lì da almeno dieci minuti…

Viale della Repubblica (a Bari), normalmente è una strada molto trafficata e piena di gente e di rumori… quel pomeriggio, complice, evidentemente, la pioggia, c’era un silenzio surreale…

La cosa che m’inquietava maggiormente era il lento avvicinarsi di una signora, all’apparenza 45enne, che, da lontano, sembrava parlasse da sola…

Anzi… non mi sbagliavo… stava proprio parlando da sola… e gesticolava pure…

Mi guardai intorno alla ricerca di qualche altra persona che si fosse potuta trovare nei paraggi… ma NIENTE

La signora, non solo gesticolava, ma alzava la voce come se stesse litigando con qualcuno e, a tratti, mi pareva che piangesse, singhiozzando…

Ero inquieto ma cercavo di fare l’indifferente… con un occhio ero attento all’arrivo del pullman e con l’altro non perdevo di vista la strana signora, che adesso… RIDEVA

Del pullman nemmeno l’ombra, ma intanto la signora che, tra l’altro, era pure senza ombrello, incurante del temporale, procedeva lentissimamente…

Eravamo in dicembre ed anche per effetto del cattivo tempo, era già diventato scuro…
All’improvviso un forte tuono mi fece sobbalzare, aumentando quel senso di disagio che, piano piano, si era impossessato del mio auto-controllo…

La naturale conseguenza fu che il lampione posto ad un passo dalla pensilina si spense…
Era un segno del destino, pensai…

<<COSA FACCIO? SE QUESTA MATTA SI AVVICINA ANCORA CI DO UNA STAMBATA NELLE CANNELLE[2]>>

Inevitabilmente la signora maledetta continuava ad avvicinarsi… era a pochi metri da me e parlava… parlava…
Era a circa tre metri, poi a due… stava urlando…
All’improvviso:<<SCUSI SA DIRMI CHE ORE SONO?>>

(IO) <<MAMMA MIA BELLA AIUTAMI!>> urlai, chiudendo gli occhi e abbracciandomi al palo fulminato…

(SIGNORA) <<MA GUARDI CHE LE HO SOLO CHIESTO L’ORA!>>, mi fissò stupita…

Le confessai che mi faceva paura perché l’avevo vista parlare da sola…
Scoppiò in una fragorosa risata e mi fece vedere che aveva l’auricolare in un orecchio, collegato a un cellulare che aveva in tasca…

Inutile dire che la signora andò via sghignazzando e dandomi del RETROGRADO, continuando a parlare da sola (o al telefono?)…

Arrivò il pullman, finalmente… la pioggia aveva cessato le sue ostilità ed il lampione aveva ripreso a funzionare…

Anch’io ripresi un colorito accettabile e mi guardai bene dal raccontare questo episodio alla mia fidanzata, con la quale ero insieme da poco tempo…

BENEDETTA TECNOLOGIA… fino a quel momento, da bambino avevo visto gente strana parlare attaccata a un muro, ma poi mio padre mi aveva spiegato che un po’ di tempo prima era stato inventato il citofono…


[1] Fare la posa= letteralmente significa atteggiarsi.
[2] Le darò un calcio negli stinchi

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