Le novità fanno paura?
iPod,
iPad, iPhone, android… play station…
Tutte parole di uso comune, entrate
ormai a pieno titolo nel vocabolario di giovani e meno giovani…
Se un ragazzino ti parla, è
consigliabile avere a portata di mano un dizionario tascabile da consultare
segretamente, per evitare di essere démodé…
E questo vale anche per i telefoni
cellulari… ci sono quelli di ultima generazione che non hanno bisogno nemmeno
che li sfiori… telepaticamente già sanno se vuoi mandare un sms a un amico o
chiamare tua moglie per… farle buttare la
pasta…
Prima non era così… e mi riferisco ad
una ventina di anni fa, quando questi termini li sentivamo solo in TV, quando i
telegiornali mandavano in onda alcuni servizi provenienti dagli USA…
Le classiche cabine telefoniche (con gli
inseparabili gettoni) erano le nostre alleate, quando dovevamo comunicare con
le spasimanti…
Ricordo un pomeriggio di dicembre di
circa venti anni fa, quando la mia fidanzata del tempo (oggi mia moglie), mi chiamò da una cabina telefonica, dicendomi che
sarebbe venuta lei a Bari (abitava ad Adelfia), chiedendomi, dunque, di
aspettarla alla fermata del bus delle Ferrovie del Sud-Est, in viale della
Repubblica (nei pressi dell’allora BANCA CATTOLICA)…
Appena conclusa la telefonata, feci un
salto di gioia, anche perché avevo ancora una volta l’auto fuori uso…
La mia prima automobile è stata un’INNOCENTI MINI 90 di colore bordeaux,
con paraurti neri, cerchi in lega e interni in tessuto (a fantasia)…
“Beveva” come una spugna e, per questo,
era stata fonte di discussione con mio padre, il quale avrebbe voluto
acquistarmi una fiammante FIAT 850 da un suo amico…
<<BA’… CHE DEVO ANDARE A FARE LA
POSA[1], A CORSO VITTORIO EMANUELE?>>
gli avevo detto un giorno… e così lui si convinse che con la MINI 90 avrei
fatto più bella figura…
Tornando all’appuntamento con la mia
bella…
Mi recai alla fermata, ma in precedenza,
la TV aveva consigliato l’utilizzo dell’ombrello, poiché su Bari, di lì a poco,
si sarebbe abbattuto un nubifragio di proporzioni bibliche…
Feci appena in tempo ad arrivare alla
fermata, quando puntualmente si verificò l’acquazzone previsto… riparai sotto
la pensilina ma… MAI VISTO UNA PIOGGIA COSI’ FORTE…
Il pullman era in ritardo… erano già le
17.25… avrebbe dovuto essere lì da almeno dieci minuti…
Viale della Repubblica (a Bari),
normalmente è una strada molto trafficata e piena di gente e di rumori… quel
pomeriggio, complice, evidentemente, la pioggia, c’era un silenzio surreale…
La cosa che m’inquietava maggiormente
era il lento avvicinarsi di una signora, all’apparenza 45enne, che, da lontano,
sembrava parlasse da sola…
Anzi… non mi sbagliavo… stava proprio
parlando da sola… e gesticolava pure…
Mi guardai intorno alla ricerca di
qualche altra persona che si fosse potuta trovare nei paraggi… ma NIENTE…
La signora, non solo gesticolava, ma
alzava la voce come se stesse litigando con qualcuno e, a tratti, mi pareva che
piangesse, singhiozzando…
Ero inquieto ma cercavo di fare
l’indifferente… con un occhio ero attento all’arrivo del pullman e con l’altro
non perdevo di vista la strana signora, che adesso… RIDEVA…
Del pullman nemmeno l’ombra, ma intanto
la signora che, tra l’altro, era pure senza ombrello, incurante del temporale,
procedeva lentissimamente…
Eravamo in dicembre ed anche per effetto
del cattivo tempo, era già diventato scuro…
All’improvviso un forte tuono mi fece
sobbalzare, aumentando quel senso di disagio che, piano piano, si era
impossessato del mio auto-controllo…
La naturale conseguenza fu che il
lampione posto ad un passo dalla pensilina si spense…
Era un segno del destino, pensai…
<<COSA FACCIO? SE QUESTA MATTA SI
AVVICINA ANCORA CI DO UNA STAMBATA NELLE CANNELLE[2]>>
Inevitabilmente la signora maledetta
continuava ad avvicinarsi… era a pochi metri da me e parlava… parlava…
Era a circa tre metri, poi a due… stava
urlando…
All’improvviso:<<SCUSI
SA DIRMI CHE ORE SONO?>>
(IO) <<MAMMA MIA BELLA AIUTAMI!>>
urlai, chiudendo gli occhi e abbracciandomi al palo fulminato…
(SIGNORA) <<MA GUARDI CHE LE HO SOLO CHIESTO
L’ORA!>>, mi fissò stupita…
Le confessai che mi faceva paura perché
l’avevo vista parlare da sola…
Scoppiò in una fragorosa risata e mi
fece vedere che aveva l’auricolare in un orecchio, collegato a un cellulare che
aveva in tasca…

Arrivò il pullman, finalmente… la
pioggia aveva cessato le sue ostilità ed il lampione aveva ripreso a
funzionare…
Anch’io ripresi un colorito accettabile
e mi guardai bene dal raccontare questo episodio alla mia fidanzata, con la
quale ero insieme da poco tempo…
BENEDETTA
TECNOLOGIA… fino a quel momento, da bambino avevo
visto gente strana parlare attaccata a un muro, ma poi mio padre mi aveva
spiegato che un po’ di tempo prima era stato inventato il citofono…
[1]
Fare la posa= letteralmente significa atteggiarsi.
[2]
Le darò un calcio negli stinchi
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